A Force, posizionato a pochi passi dalla splendida Torre Civica finemente restaurata ed insediato al piano terra di un antico edificio del 1200, troviamo il miniappartamento completamente ristrutturato nel 2000 ,
L'ingresso ai locali avviene proprio dalla base della torre, attraversandone l'arco: dal piano strada si accede all'ingresso in comune solo con altro appartamento. Porta blindata ed ingresso nel soggiorno con bel camino e attrezzato con angolo cottura. Da qui si accede alla camera matrimoniale ed all'attiguo bagno con una spaziosa cabina doccia.
Gli ambienti si presentano densi di fascino: le pareti sono interamente rivestite in pietra sbozzata a mano . Elemento di assoluto pregio sono gli affacci e la posizione panoramica. In basso la Valle dell'Aso risale, tra un trionfo di verdi colline, verso i Monti Sibillini. Da qui è possibile ammirare in tutto il loro splendore i massicci del Monte Vettore, della Sibilla e della Priora.
Force è un piccolo e caratteristico borgo medievale arroccato su uno stretto e lungo rilievo che si eleva a 690 metri di altezza, a cavallo tra la media valle del Fiume Aso e la testata del Tesino. E' situato nel settore nord occidentale del territorio provinciale ascolano, poco lontano dal confine con quello fermano e sulla SP 93 Venarottese che lo unisce alla valle del Tronto ed Ascoli Piceno, da cui dista ventiquattro chilometri. Ha un nucleo storico arroccato sul rilievo principale ed una parte moderna allungata verso meridione ed il valico di Monte la Torre, con tre frazioni: Montecchio, Monte Moro e Quinzano.
Force, data la sua felice posizione quasi equidistante tra mare e monti, gode di paesaggi naturali suggestivi, tra montagne, boschi, vallate e con la vista che spazia fino al Mare Adriatico. Per questo motivo è sempre stato luogo frequentato da turisti e villeggianti. Il suo nome deriva probabilmente dalla sua posizione geografica, forca tra tre vallate: Aso, tesino Tronto.
Si ritiene che la fondazione del borgo di Force abbia avuto origine, attorno al V secolo d. C., dallo spostamento delle popolazioni della vallata per sfuggire alla minaccia dei Goti e poi dei Longobardi. Il borgo viene citato per la prima volta in documenti risalenti al IX secolo, come possedimento dell' Abbazia di Farfa. Dalla metà del XIII secolo Force iniziò a rivendicare la propria autonomia come libero comune, cominciando a governarsi con magistrature e statuti propri. Iniziarono aspre lotte contro la potente Ascoli per mantenere la propria indipendenza, che perdette definitivamente sotto il pontificato di Papa Pio V.
Salendo dalla valle dell' Aso, si entra in paese per Via S. Francesco, costeggiando l' abside della chiesa omonima ed una vecchia torre fortificata, vecchio ingresso al borgo. Arrivati sulla non lontana piazza, ci si trova di fronte al prospetto della Chiesa di S. Francesco, ricostruita nel 1882 dall' architetto Giuseppe Sacconi al posto di un edificio antico precedente, di cui è restata la torre campanaria romanica, ora restaurata.
Il borgo di Force, con il passare del tempo, crebbe d' importanza, con sviluppo di popolazione, varie attività artigianali ed agricole e la costruzione di chiese, monumenti e palazzi, tanto che Papa Pio VII la elevò nel 1804 al rango di città. L' abitato di Force, come molti altri borghi marchigiani, è stretto ed allungato assecondando il rilievo su cui è stato edificato; è presente una via principale, con pochi altri vicoli di collegamento, alcune scalinate e sottopassi. Salendo verso il culmine del centro storico, si passa a fianco dell' abside e del campanile della Chiesa Collegiata di S. Paolo Apostolo, ora pericolante a causa del recente devastante sisma e si raggiunge Piazza Vittorio Emanuele II, il punto più alto e panoramico dell' abitato. Qui, oltre il prospetto della chiesa già citata ed una magnifica terrazza belvedere sui Sibillini, sorge il Palazzo Comunale, edificio della fine del 1700 in cotto, con doppia scalinata d' accesso ed un' elegante torre civica centrale.
Di fronte al Palazzo Comunale sorge la semplice facciata della Chiesa Collegiata di S. Paolo Apostolo del XVII secolo, anche essa rovinata dal terremoto. Al suo interno, oltre a bei affreschi e dipinti del XV e XVI secolo, viene conservato un miracoloso Crocefisso, al quale è dedicata una sentita festa in agosto. Al suo fianco sorge il Palazzo del Priorato del XVI secolo, con logge ed arcate, messe in sicurezza da poco.
Il lato occidentale della bella Piazza Vittorio Emanuele II è interamente occupato da una panoramica terrazza belvedere, con basso muretto e vetrate di sicurezza, per godere una visuale ottimale. Da qui, grazie anche ad una bella tabella informativa sui nomi delle più importanti emergenze naturali, si può godere la panoramica quasi intera della catena dei Monti Azzurri.
Delle antiche fortificazioni che difendevano il borgo di Force rimangono poche tracce di cinta muraria, su cui poi si sono addossate le case in seguito e la torre fortificata dell' ingresso settentrionale. Una ripida discesa porta il visitatore verso il quartiere nuovo dell' abitato, con un' altra bella terrazza panoramica. Force è conosciuto come un centro artistico per la lavorazione del rame, ad uso domestico ed ornamentale, da oltre mezzo millennio. L' attività è certificata fin dal XVI secolo in località S. Salvatore, grazie ai monaci farfensi.
Uno dei titoli del bel borgo di Force è " Il paese dei ramai " ed un altro potrebbe essere il paese dei panorami. Infatti, oltre alle straordinarie vedute sula valle dell' Aso e sul lontano Adriatico, il borgo ascolano è affiancato sul lato settentrionale, dall' enorme Rupe di Montefalcone Appennino con il suo borgo omonimo, dalle balze del Monte dell' Ascensione sul versante piceno, mente i Monti Sibillini chiudono l' intera scena sul versante occidentale.
Sul centro storico, oltre le chiese ed i monumenti già citati sono presenti la casa nativa della Beata Assunta Pallotta, con vicino un Museo di Arte Sacra, il Museo della Lavorazione del Rame ed un interessante Presepe artistico, a fianco della Chiesa di S. Francesco. Scendendo nel quartiere nuovo di Force, svetta il Villino Verrucci, realizzato dall' omonimo proprietario, architetto di Re Faruk d' Egitto.
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